Negli ultimi tempi si sta assistendo ad una vertiginosa crescita della diffusione dei veicoli elettrici. Altissimo è l’interesse riguardo le due ruote (scooter elettrico 125, scooter elettrico 50 e monopattino elettrico) .
Con essa aumenta anche la richiesta di informazione, necessaria per un corretto utilizzo dei veicoli e legata alla volontà di conoscere meglio il mondo dell’elettrico, destinato a rivoluzionare il settore della mobilità.
Cerchiamo di conoscerlo più da vicino.
Perché uno scooter elettrico non può essere chiamato scooter elettrico 125cc?
Indicare la cilindrata degli scooter elettrici, sia essa 50cc o 125cc, è un’inesattezza tecnica, o meglio, un vero e proprio errore. Queste misure, infatti, indicano il volume di un motore termico, conosciuto anche come motore a scoppio, assente nei veicoli elettrici.
È proprio questa, infatti, la differenza sostanziale tra un comune veicolo con motore a combustione e un veicolo elettrico.
Negli scooter elettrici, infatti, il combustibile è sostituito dalle batterie. Esse forniscono al motore l’energia elettrica (accumulata durante la fase di ricarica) affinché esso possa trasformarla in energia meccanica, necessaria per far muovere il veicolo.
Quindi come si identifica un motociclo a motore elettrico?
Se identificare uno scooter elettrico di categoria L3 e come scooter elettrico 125cc è un errore, definirlo scooter elettrico 125 è sicuramente meno grave. Spieghiamo perché.
Nel gergo comune spesso viene chiamato scooter elettrico 125 perché condivide con il suo rivale a combustione la stessa regolamentazione richiesta e caratteristiche simili.
In poche parole, con questa dizione, si indica l’equivalente elettrico, per potenza, costi, prestazioni, di uno scooter 125cc.
Per guidare il nostro Robo S, ad esempio, è necessaria la patente di guida A1, richiesta per i motocicli con cilindrata massima di 125cc e una potenza massima di 11 Kw. È necessario che sia regolarmente immatricolato e quindi che si possegga il libretto di circolazione con l’annessa targa, bisogna stipulare un’assicurazione e, ovviamente, è necessario indossare il casco e rispettare il codice della strada.
Perché scegliere quindi uno scooter elettrico? E perché proprio un “125” e non un “50”?
Come abbiamo detto, lo scooter elettrico non ha bisogno di bruciare combustibile per generare l’energia necessaria per il suo movimento, e perciò non possiamo parlare di Cilindrata degli scooter elettrici. Il suo motore, costituito da un rotore e da uno statore, converte in energia meccanica l’energia elettrica incamerata dalle batterie.
L’assenza della combustione, oltre a garantire zero emissioni, permette di fare a meno di tutti gli impianti ad esso connessi ed indispensabili, con la conseguente riduzione drastica della manutenzione necessaria.
Oltre ai costi ridotti di manutenzione bisogna considerare anche quelli legati al consumo di carburante, nettamente superiori rispetto al costo della ricarica della batteria.
Il motore elettrico è più efficiente del doppio rispetto al motore termico, poiché garantisce una bassissima dispersione di energia, contrariamente a ciò che avviene durante la fase di combustione.
Inoltre si può usufruire dell’ecobonus, e di notevoli vantaggi sul costo del bollo e dell’assicurazione.
Per rispondere alla seconda domanda è indispensabile sottolineare che, grazie alla potenza maggiore del motore, uno scooter elettrico 125 garantisce prestazioni nettamente superiori rispetto ad uno scooter elettrico equivalente ad un ciclomotore 50cc. Tale proprietà si traduce in una maggiore affidabilità del mezzo che, soprattutto all’interno di grandi contesti urbani, rappresenta così una valida alternativa alle automobili.
Data la velocità oraria raggiungibile e la rapidità degli spostamenti che ne consegue. Il Robo-S rappresenta quindi la scelta più “completa” con un’autonomia di circa 130km grazie al funzionamento di 2 batterie collegate in parallelo da 20 Ampere.
Che tipo di veicolo è il monopattino elettrico?
In pochissimo tempo il monopattino elettrico ha dato via libera ad una vera e propria rivoluzione nella micromobilità elettrica.
È un mezzo di trasporto comodo, economico e soprattutto alla portata di tutti. Può essere ricaricato in pochissimo tempo ed essere facilmente trasportato a mano fin dentro la propria abitazione e nei numerosi spostamenti che impone lo stile di vita moderno.
Dal 2019 i monopattini elettrici sono equiparati ai velocipedi, ossia alle biciclette, pertanto possono circolare sulle piste ciclabili, nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali entro il limite dei 6 km/h.
Sono pochi i requisiti per essere considerati alla stregua di una bicicletta: avere una potenza massima di 500 W e non superare i 20 km/h.
Inoltre, per circolare su un monopattino elettrico, non è richiesto l’obbligo di indossare il casco, neppure quello di avere una targa o un’assicurazione.